Perché lui non le dice “migliore” come fosse un prodotto in vendita.
Non le dice “più bello” come fosse un cagnolino.
No.
Il Dottor Lecter la chiama per dirle “Il mondo è più interessante se tu ci sei“.
Sognerò per sempre una telefonata del genere…

Lungi da me affermare che una convivenza con Hannibal Lecter sia una favola… certo che no.
Ogni notte ti sveglierebbe chiedendoti se gli agnellini hanno smesso di piangere, mentre tu vorresti solo dormire, e dopo aver contato centinaia di migliaia di pecore bruttissime non ti passa manco per l’anticamera del cervello metterti a disquisire di agnellini alle 3 del mattino!
No. Non sarebbe una convivenza facile.
Potreste condividere l’amore per le frattaglie, questo sì.
Ma ciò che differenzia il Dr. Lecter da tutti gli altri uomini, dottori, ingegneri, musicisti, studiosi, filosofi e chi più ne ha più ne metta, è che lui ti parlerebbe. Molto. A lungo. Con sincero interesse.
Non scorderebbe ciò che gli hai confidato, no… lui no. Ogni singola parola non andrebbe sprecata, ma sarebbe un dono prezioso che custodirebbe con premura per creare la sua personalissima mappa di te, dei tuoi tormenti e delle tue meraviglie, odori inclusi.
Ecco, questo condividere la vita con un uomo che “c’è” a mio parere rende il Dr. Lecter un partito estremamente appetitoso (non pensate male…), senza parlare del suo elegantissimo savoir-faire che miscelato a una profonda cultura rende un uomo decisamente erotico.
Lo vedo bene pure in viaggio, ottima compagnia considerando anche il suo sottile senso dell’ironia: tu e lui, distinti tra la folla, in giro sotto il sole di Palermo, con in mano un bel panino ca’ meusa.
Il problema potrebbe sorgere nel caso in cui qualche amico comune non fosse di suo gradimento (si fa per dire).
Ma non si può essere perfetti!
Lui, con tutti i suoi problemi (chi non ne ha!), i suoi disagi psichici (ne è pieno il mondo!) e la sua empatia (qualità rara), trova che il mondo sia più INTERESSANTE se tu ci sei.
Non “interessante” nella vuota accezione odierna dei capi d’azienda che lo usano quando non sanno cosa dire, ma in senso filosofico, affine al “meraviglioso”, quella meraviglia per il sapere che è scoperta, stupore, scombussolamento, vibrazione ossea, come la prima violazione di una tomba egizia, come la scoperta dell’America, come l’incredulità difronte alle invenzioni Lumière!
Tutto ciò è talmente interessante…
Ma, ahimè, Lecter non c’è.
C’è la realtà piena zeppa di paure ancestrali di cui non vogliamo liberarci, per la cieca presunzione che finché avremo linguaggio e pollice opponibile non ci mancherà nulla!
Proprio nulla.
Così gli appuntamenti si interrompono ai primi di maggio e le storie lunghe si bloccano ai 5 anni. Quando, invece, ogni relazione dovrebbe dilatarsi ai primi sussulti e restare là per sempre, oppure andare avanti con coraggio e un po’ di leggera incoscienza ridendo di ciò che non si sa.
Ma siamo bravi solo a sentirci sicuri in ciò che conosciamo, a lavorare a testa china, a lavarci i denti, salutare i vicini, passare l’aspirapolvere, rendere tutto sotto controllo.
Nessun Dr. Lecter nelle nostre vite.
Nessuna velatura di interessante.
Viva viva la routine.