2013. Milano. Isola. Sera.
33 anni e non ricordo chi (non)frequentassi ai tempi, però ricordo che ero in camera mia quando ebbi la netta sensazione che tutti – TUTTI – andassero, conoscessero, amassero Lucca Comics. E io non c’ero mai stata.
Qualche ora dopo viaggiavo in BlaBlaCar, fuori il sole non faceva ancora capolino e i miei compagni di viaggio erano 2 piccioncini nerd che intasavano l’automobile di moine e sdolcinatezze. Io e il mio cinismo tacevamo attoniti.
Sarebbe stato un lungo viaggio e mi chiesi che senso avesse spararsi 4,5 ore di strada all’andata e altre 4,5 al ritorno (in giornata) per un festival che è sì un gran festival ma, in fondo, è solo un festival!
È bello poter ammettere che si aveva torto.
È bello quando la vita ci stupisce.
Dal 2013 non mi sono persa un Lucca Comics. E non più per un solo giorno ma sempre per l’intera manifestazione, a volte facendo salti mortali pur di esserci, inventando balle al lavoro, dormendo su un materassino gonfiabile per terra, accettando compromessi avvilenti e una volta addirittura facendomi una iniezione di Buscopan ogni mattina, sul sedere, da sola, mentre ammiravo i tetti della città alle prime luci dell’alba.
Nessun calcolo biliare mi avrebbe tenuta lontana da Lucca.
E, per la cronaca, i piccioncini nel tempo hanno creato 2 nerdini e secondo me sono una bellissima famiglia. È proprio rilassante avere torto.
Ora… io non so se voi ci siete mai stati a Lucca, ma oltre alle strade lastricate di cosplayer e alle infinite proposte editoriali note, meno note, autoprodotte e underground, oltre al padiglione Carducci e al suo tipico olezzo di adolescente, alla famigerata passeggiata sulle mura, all’area Japan e a quella per bambini, alle anteprime dei film a tema, ai live di Cristina D’Avena e alle infinite vetrine di ogni (OGNI) negozio adibite a tema, be’… esiste un altro aspetto del festival a me particolarmente caro.
I suoi manifesti.
Ogni anno la realizzazione del manifesto ufficiale è affidata a un artista, le cui opere vengono esposte all’interno del Palazzo Ducale della città. Ed è così che ho conosciuto l’incantevole arte di Gabriele Dell’Otto, Michael Whelan e Karl Kopinski. Ma è nel 2016 che ho sentito il sangue caldo scorrermi veloce tra le vene mentre il mio cuore faceva tam-tam-tam difronte alle opere di Tony Di Terlizzi.
Non più stampe sui miei libri o immagini online. Loro erano là, in cellulosa e pingmenti, stupende, carnose, eccitanti.
E mi sono detta: “Anche io, un giorno, disegnerò un manifesto per Lucca”.
Quest’anno il manifesto è stato affidato a Barbara Baldi che, con mio sommo onore, è mia collega alla Super Scuola di Arte Applicata del Castello Sforzesco.
Mi piace. Mi piace che sia una Donna. Mi piace che faccia scorrere un respiro femminile in un mondo di illustratori fantasy fissati con donnone tacco 30 in vesti succinte che cavalcano draghi furiosi.
Barbara Baldi è poetica.
Be’… ne è passata di acqua da quel primo Lucca, oggi sono docente di Ritratto, illustratrice e, anche se il manifesto non me lo hanno ancora proposto, in quel 2016 Tony mi vide all’opera presso l’Area Performance, stavo dipingendo il mio Gar.glo quando lui sorridendomi mi passò accanto e disse “very nice”.
TAM-TAM-TAM-TAM-TAM-TAM-TAM-TAM-TAM!!!
Nient’altro tutto intorno…
Questo è in parte Lucca, ma è veramente molto di più. È tanta fatica e porte sbattute in faccia dagli editori durante le selezioni in Area Pro, è emozione ogni volta che trovi il coraggio di chiedere a un “big” cosa ne pensa delle tue tavole, è correre su e giù per la città tra appuntamenti a distanze temporali strettissime con vari km di mezzo e file interminabili ai padiglioni, è stupirsi per quella coppia di ragazze che investe i propri risparmi per aggiudicarsi il tuo Gar.glo all’asta, è il dolcissimo trovarsi a cenare con Lele Vianello che (mentre gesticola con mani imbrattate d’inchiostro) ti racconta di come nascevano in soffitta gli albi con Hugo Pratt, è sentirsi accolti in Area Performance dalle gentilezze di Andrea Cazzulo, è ritrovare amici artisti che davanti a una semplice birra sono in grado di guardarti dentro e raccontarsi totalmente, è emozionarsi quando ci vai con Mamma e lei impazzisce per il cosplay di Thanos, quando ci vai con il tuo Lui che si assicura che tu abbia un the caldo mentre ti affida al tuo stand, è una scrollata di spalle quando ci vai con un amico che dorme tutto il tempo…
Ma, soprattutto, quando vaghi da sola, a un metro da terra, perché il tuo progetto illustrato piace, è piaciuto e piacerà.
Io quest’anno a Lucca ci vado con il collettivo di Casa Ailus perché abbiamo un bellissimo artbook da presentare, nonché il sesto della serie (!), e perché adoro dipingere in Area Performance, con accanto Karl Kopinski ❤
Mi troverete qui:
– venerdì 1 novembre, Base Luna, via del gallo 11 con Casa Ailus per presentare il nuovo libro della collana Mitologika sull’ Antico Egitto, che contiene le mie illustrazioni
– sabato 2 novembre, Area Performance, con live painting e grandi batticuori
– negli altri giorni, in giro, di corsa, da uno stand all’altro