Meno 3 ore e 47 minuti a mezzanotte.
Mi sento molto Donnie Darko.
Il web impazza di resoconti 2019, non ne ho letto neppure uno. Non per snobberia, ma perché la mia famiglia è impazzita. E già… feste in famiglia quest’anno: totalmente, mortalmente, asmaticamente in famiglia.
“Nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento” cantava Francesco.
Ma va bene così. L’ho voluto io.
Passare da 90 mq di libertà milanese a 2 appartamenti adiacenti con 18 parenti (18! qual è il peso specifico di 18 parenti?!) non è così scorrevole… ma Nonna quest’anno ha compiuto 90 anni. 90 anni valgono più di 90 mq di indipendenza.
Almeno per 2 settimane.
Fu Nonna a spronare mia madre per farmi studiare a Roma mentre Gela mi opprimeva, sempre Nonna a raccontarmi come mio Nonno sfidò la sua famiglia per sposarla insegnandomi che serve poesia e coraggio in egual misura nella Vita, ancora Nonna che si iscrisse all’università della terza età, lei che possiede solo la terza elementare.
Mia Nonna è una potenza cosmica. 90 anni e non sentirli, e chiedere un bicchierino di liquore al pomeriggio, e pettinarsi con cura per uscire a cena, e ridere di se stessa.
Dall’anno scorso manca uno zio alle nostre reunion familiari, temevo che sarebbe rimasto il vuoto a lungo, invece – tra un momento di malinconia e un pianto silenzioso – la mia famiglia in questi giorni è riuscita a spaccare il caxxo in modo eccellente affinché tutto fosse perfetto per stasera e per gli 8 parenti (8!!) giunti dal “nord” per questa occasione. La mia famiglia, un po’ scassata, con tutti i suoi limiti, con la quale non condivido svariati approcci sociali, riesce ugualmente a dimostrare che… si può.
Si può vivere. Si può piangere ma essere anche felici.
Si può entusiasmarsi ancora, nonostante tutto il dolore vissuto.
Nonostante mio zio ci manchi terribilmente.
Ma zio è contento di tutto questo.
Io lo so.
In questo preciso momento mia madre fa avanti e indietro da una stanza all’altra con un vestito marocchino nero e oro, ha trovato una boccia (una boccia! giuro) di glitter e ha tutta l’intenzione di spalmarseli fin sopra i capelli.
Be’… se non lo fai a Capodanno… quando???
Perciò, come unico rendiconto 2019 metto in tasca le mie perdite, zio, (ex)fidanzato, ma anche paura nel vivere certe emozioni, un paio di tonnellate di patatizzazione, e il timore di non farcela in tante piccole cose.
Perché ieri mi hanno scritto da una casa editrice.
Perché il 5 avrò un sorriso tutto per me.
Perché mi sento bene.
Caro 2019, io non ti sparerò contro e scusami se la mia prosa è povera, ma è stato arduo ritagliarmi 15 (15!!) minuti solo per noi, ho anche dovuto allontanare mio cugino che voleva rifugiarsi qui da me (scusa Sirio, scusami pubblicamente!).
Caro 2019, adoro i numeri dispari, ti abbraccio forte, grazie per tutto ciò che mi hai dato.
Ora però ti lascio e vado a mettermi qualche glitter sulle guance.
Anche perché se non mi spiccio i miei parenti mi ammazzano!! :O