C’è qualcosa che vorrei scrivere, ma che non potrei.
Per mille motivi e più ancora.
Eppure, non è nelle mie corde impiccarmi con le stesse.
Così, eccomi qui alle 3.05 di notte, al buio in una terrazza sospesa in una strada ancora più buia, mentre le dita sulla tastiera risuonano come le campane delle chiese la domenica mattina. Quando vuoi dormire.
Sssssh.
Pare che Eddie non avesse le idee ben chiare quando scrisse Yellow Ledbetter, pare che a ogni live la modifichi e che nessuno abbia mai compreso esattamente il senso del testo.
Un po’ come certi miei post in cui non so dove andrò a parare, come questo, in cui chiedo scusa a voi – sciocchi perditempo – qui a leggere i miei vaneggiamenti.
Eppure Yellow Ledbetter è uno dei più bei brani esistenti, che puoi pensare e cantare senza errore, anche con un inglese maccheronico come il mio perché… be’, se può farfugliare lui…
Sssssh.
Così non ho paura di sbagliare stanotte.
Una sensazione. Un piccolo possibile errore.
Perché no?
Dicono sia più difficile nascere che non morire, perché all’inizio è tutto un gran casino e ti troverai a stipare esperienze ed errori, gioie, pianti ed emozioni, racconti e visioni in mille cassetti, sgabuzzini e ripostigli, per poi un giorno spalancarli gettando tutto all’aria.
E all’aria non è mai abbastanza.
Sssssh.
Ma quand’è che si cresce?
A 40 anni devi smetterla e fermarti o c’è ancora tempo e spazio per stipare un altro po’?
Io voglio stipare.
Sssssh.
Che cos’è l’Amore?
Sssssh.
L’Amore è una merda, dai lo sappiamo! Inutile girarci intorno.
Ci è sempre andata male, anche quando sembrava tutto perfetto.
Ma perfetto non è stato mai abbastanza.
Sssssh.
E allora l’Amore è solo un salto.
Dopo aver svuotato tutti i cassetti e lanciato la vita all’aria ancora una volta… salta!!
Salta, perdio! Salta.
Salta seriamente però. Salta come si deve.
Salta senza paracadute. Salta senza mezze misure. Salta più forte.
Salta e cadi, ma salta!
Cristo, ti farai un male osceno. Ma tu salta. Salta sorridendo.
Sssssh.
I don’t, I don’t want to stay
Sssssh.
Buonanotte.
Salta, ma metti le ginocchiere: mi dispiacerebbe giocarmi così un’artista.
Baci veri.
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Sono nata già giocandomi…
Ho una cicatrice sul ginocchio sinistro 🙂
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