Un colpo di gamberetti

Idee di merda.

Mi capita spesso di perseguirle e più la suddetta idea è di merda e più mi incaponisco nel realizzarla. Capita anche a voi?
Probabilmente no.
Probabilmente la gente sana di mente annusa il disagio e molla.

Ecco. È proprio un discorso di odori.

Oggi ho deciso di acquistare, prima, e cucinare, dopo, dei gamberetti. O forse sono gamberi, non saprei. Il punto è che io non cucino pesce. Detesto l’odore del pesce sotto le unghia delle mani. Divento fobica! Le lavo e le rilavo ma quella puzza persiste. Una battaglia persa che Don Chisciotte liberami! Eppure l’ho fatto. Ho osservato a lungo l’involucro e appellandomi al mio maledetto libero arbitrio li ho portati a casa con me. E li ho cucinati. E sgusciati.
Orribile. Ho già lavato le mani 3 volte e ancora non ci siamo.

Pure ora, mentre scrivo, mi sento male perché questo fetore potrebbe attaccarsi ai tasti del mio mac. Per sempre!
Dio aiutami tu!!

È davvero un discorso di odori… li sento TROPPO, da sempre. Sento TUTTO.
Il profumo sul collo di chi attraversa la strada o schizza via in bici.
Mi entra nelle narici.
L’odore gelido del vetro e quello una nota più calda della ceramica.
I maglioni di mia madre. Le sciarpe di mia sorella. I miei amici… potrei catalogarli secondo i loro odori.
Quello della carta da lettere nel secondo cassetto del mio comodino in Sicilia.
La pellicola sulle vecchie foto.
L’olio da barba che (“è un buon odore, eh? me lo hanno già detto…”) fa schifo. Mi ricorda il lucido da scarpe. Te lo spalmeresti sulla faccia mentre baci un uomo? Io no.
E la pelle poi… cristo. La pelle dal PH invadente. La pelle che andrebbe lavata a 7.900 giri.
No. Non ci siamo.
Gli odori sono una questione delicata per me.
Oh, Süskind, tu mi capisci ❤

Però il pesce mi piace (naaaaaa, non pensateci neppure, e comunque la risposta è “sì”, mica sono malata!), i piatti di pesce sanno di Casa, di Mamma che li prepara, o di ristorante che anche in inverno è invaso dal sole (ma solo in Sicilia, unica eccezione per il sushi milanese, ovvio, ma quello non è proprio pesce… è sushi).
Forse oggi desideravo un po’ di Casa, forse sono molto preoccupata per la situazione covid di cui ormai sappiamo tutto e di più e non è ancora abbastanza perché non siamo in grado di immaginare il futuro, forse mi chiedo se passerò il Natale come la scorsa Pasqua, forse volevo solamente qualcosa di buono. E ci ho provato.
Ho cucinato i gamberi gamberetti e… poi… li… ho… sgusciati. Sgusciati! Con le mani!!
Mio dio!
Sono ricorsa al gioco dell’assurdo, ho provato a immedesimarmi in chi prova piacere nello scorticare le crosticine (mi sono appassionata all’ASMR ultimamente), nel tirare le pellicine, nel sentire quel crock-crick eccitante ma… non ha funzionato. Arrivata al terzultimo gambero gamberetto ho provato l’unico piacere possibile: il piacere della fine di quel supplizio.
E allora perché ho portato avanti questa idea di merda oggi?
Perché è buona.

E ho capito che è come quel discorso dei colpi di fulmine che non riuscivo a focalizzare.
Cos’è un colpo di fulmine?

Una mia cara amica sostiene sia la cazzata più grande che tu possa seguire.
Perché il colpo di fulmine dura il tempo di un lampo.
Poi passa. E resta tutto il resto.
Matrimonio.
Figliame.
Noia.

Ma sul momento, in quel solo momento, è una devastazione di endorfine dolcissime.
O almeno credo. A me non è mai capitato.
Ma se un colpo di fulmine mi aiutasse nell’appassionarmi allo sbucciamento del gamberi gamberetti… be’, forse potrei sopportare matrimonio, figliame e noia.
O forse no.

Forse preferisco fare a modo mio. Ancora una volta.
Piuttosto cambio la mia descrizione Tinder e ci scrivo: A.A.A. Cercasi esperto di cucina marittima. So good, so good…
E prima o poi arriverà quello o quella che sa tutto di me, prima ancora che io apra bocca.
Il Vero colpo di fulmine.
Straripante di Poetica Poesia.
Tutta per me.

Intanto, vado a lavarmi nuovamente le mani, va.
Sognando questa stradale Meraviglia.
Che schifo di puzza.


Ps. Comunque, la mia pasta con i gamberi gamberetti è venuta molto buona.
Alla faccia dei vostri colpi di fulmine.
Amore è dedizione.

2 pensieri riguardo “Un colpo di gamberetti

  1. Sulla strada dell’evoluzione non è affatto scontato che gli umani abbiano preso sempre la strada giusta ad ogni biforcazione.
    L’olfatto è diventato via via il meno usato dei cinque sensi, a differenza ad esempio dei cani e dei maiali.
    Eppure cani e maiali sono esseri assolutamente sinceri e che annusando sanno decidere con grande rapidità per il loro bene, quando gli è possibile. Noi umani no.
    E ci facciamo incenerire dai colpi di fulmine.

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