Rubrica #ceraunavoltaunapatata
By Debbie Harry
Un altro lunedì mattina, ore 8.30 forse più 9 che 8.30, ma facciamo quella che non va al lavoro tardi, oppure sì che fa più rocker.
Carrozza di una qualunque metropolitana cittadina. Tu con le occhiaie e il sonno ancora addosso.
Sguardo fisso sul vetro di fronte in modalità risparmio energetico quand’ecco che… Salgono. Lei alta riccia bionda, tronchetti stringati e pantaloni a quadri e piumino nero che sembrano i miei stamattina (no, i tacchi no). Occhiali un po’ da gatta su mascherina ffp2.

Lui alto poco di più, pantalone grigio su sneakers che fa molto casual. Cuffie grosse Bluetooth evidentemente spente. Giubbotto simil Woolrich senape con cappellino di lana che copre probabile principio di calvizie e semplice mascherina chirurgica in semplice azzurro.

Parlano. Di qualcosa che ha fatto lei e lui la prende lievemente in giro come se lei avesse le capacità e la forza di Mc Gyver o ne fosse una lontana cugina. Lei ride e scuote un pochino i ricci.
Sono più vicini di un metro di distanza, ma signora mia che vuole, c’è rumore in metro.
Sono evidentemente una non-coppia. Sono colleghi o pendolari che si incontrano ogni giorno. Si capisce da come si raccontano le cose che non c’è quella confidenza del vivere insieme o dell’aver trascorso insieme il weekend. No, non sono una coppia. Questi sono i racconti del lunedì mattina.
Eppure flirtano. Si, stanno flirtando alle 8.30 quasi 9 del mattino.
Si capisce da quella distanza di sicurezza accorciata, da come lui abbassa la testa verso di lei per parlarle posizionando la sua bocca, o almeno il punto dove dovrebbe celarsi dietro la mascherina, in direzione dell’orecchio di lei, per non perdere una sfumatura di quella risata. Da come lei mentre parla muove la mano vicino al petto di lui ma senza sfiorarlo. Che comunque c’è sempre il Covid signora mia.
Scendono alla stessa fermata. Le porte si aprono e in un attimo si scioglie quell’attrazione magnetica. Procedono verso le loro strade.
Spoiler: non si baceranno mai. Ma che importa?
Il covid ha ucciso tante cose ma non il flirt.
Ed ecco tornato il “Momento Superquark” .
Cosa scatena il flirt? Lo sguardo, il magnetismo degli occhi.
Gli odori, quelli sottili che superano anche una ffp2. Gli ormoni.
È la chimica bellezze!
Tanto la vostra Debbie lo sa che anche i più monogami di voi sanno di cosa stiamo parlando. Il flirt è come il Natale, quando arriva arriva.
C’è quella persona che non avete mai visto ma che appena entrate nella stanza dov’è seduta vi fa sentire briosi, simpatici, giovani quando il resto dei giorni vi sentite dei vecchi bacucchi impomatati.
A cui avete voglia di avvicinarvi mentre parlate e se siete fortunati sarà quella persona a cui sfiorerete la mano per sbaglio e sentirete un brivido, una scossa. Per cui avete voglia di scuotere la vostra fluente chioma leonina. Roarrrr! E questo anche se state sentendo-barra-uscendo-barra-semi-conoscendo un* altr*. Ma non ci potete fare nulla. Tutta la stanza è lì. È come se non ci fosse altro che lui o lei. Un buco nero che attrae. Un magnete.
Che quelli della metro di stamattina alle 8.30 quasi 9 stessero provando la stessa cosa?
Bellissima questa storia. Mi ha fatto sognare…per un attimo…….sensazioni sensazioniiii sensazioni forti!!!! diceva Vasco….
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“Non ci bastano le solite emozioni
Vogliamo bruciare
…
Non importa se la vita sarà breve
Vogliamo godere”
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