Nonna Anna


Il distributore automatico rifiuta i miei 50 centesimi. 
Riprovo. 
Ho sete. 
Li risputa fuori. 
Cambio moneta. 
Quello sputa ancora. 
Cambio moneta, inserisco 2 euro certa di non ricevere il resto. 
Li accetta. E certo… 
Solo che il comando si impalla. La molla del distributore spinge la bottiglia a metà, si ferma, sul display mi avvisa di un guasto. Sto per bestemmiare. 
Oggi sono nervosa. 
È morta Nonna. 
Il distribuitore capisce, mi dà l’acqua. 
Bevo un sorso. 
Piango.
Chiamano il mio volo.



Edonismo.
Questa è la parola che associo a mia nonna.
“E Vanà, piglialo un liquorino.”
“Ma nonna sono le 11 del mattino.”
“Eh, ci facciamo un aperitivo.”


A Nonna piaceva viaggiare. 
A Nonna piaceva il gioco d’azzardo, cioè il sette e mezzo.
A Nonna piaceva fantasticare su acquisti di immobili e creazioni di ristoranti. 

Nonna in acqua era leggerissima, al mare la tenevo da sotto le ascelle e le facevo fare il bagno, sotto lo sguardo rapace di mia zia che temeva un po’ la nostra incoscienza. 
Questa estate abbiamo fregato la zia, ci siamo avventurati fino alle bolle sulfuree, dove l’acqua è alta. 
Nonna non sapeva nuotare ma si fidava di me e questo mi riempiva di orgoglio e al contempo mi metteva addosso un’ansia tremenda! Dovevo meritarmela quella fiducia… ma ogni lasciata è persa. 
Quanto ha riso Nonna tra le bolle!! 

Nonna era in leggera competizione con la regina Elisabetta, di cui conosceva vita-morte-miracoli.
Ma io credo che Nonna sia stata più felice della regina e anche più elegante oserei dire, era lei la vera regina gremita da una famiglia numerosa, nipoti che non perdevano occasione per sbaciucchiarsela, figli amorevoli e premurosi, cognati che la chiamavano “mamma” e che la fotografavano come fosse una modella, fratelli affezionati che pazientavano nelle lunghe telefonate in cui raccontava più e più volte le stesse storie.

Tutto questo non si crea dal nulla. 

Nonna ha vissuto anche tanti dolori, guerre, lutti, amarezze. 
Lei si dispiaceva sempre per tutti, mia Nonna era empatica prima ancora che l’empatia divenisse di moda.
E poi reagiva. 
A modo suo. 
Sempre. 
Piangeva nonna, eh, piangeva molto, non si è mai data pace per certe perdite, ma sapeva piangere e poi tornare a ridere e poi ancora piangere, alternando le sue emozioni, accogliendole a braccia aperte, proprio come suggeriscono di fare i più illustri studiosi dell’animo umano. 
Nonna ha mostrato a mia madre come bisogna stare al mondo: godendosi la vita, sperimentando, avventurandosi. E mia madre lo ha insegnato a me. 

Sono 14 anni che temo e attendo la notizia, cosciente che non sarei stata presente ma al contempo pronta a prendere il volo immediatamente. E non solo io. 

Quando una persona vive come ha vissuto mia Nonna, tutta la famiglia, e non solo, si riunisce intorno a lei, parenti vicini e lontani, amici e conoscenti, chi arriva da Milano, chi da Padova o addirittura da Bratislava. Perché Nonna Anna è una potenza. 
Nonna Anna è: il nome su un pilastro di una campagna al Priolo, l’aperitivo fuori orario, il bagno con il salvagente e “Vanà tenimi!”, è ogni fiore del suo giardino, è una pagina facebook aperta a 90 anni (90 signori miei! 90!!) dove mostrare le sue creazioni, Nonna è una valigia sul letto pronta per il prossimo viaggio, con dentro le sue ultime produzioni per quel famoso mercatino che dovevamo imbastire insieme, Nonna Anna è una risata, due risate, mille risate, sue e degli altri intorno a lei.

Nonna è le sue mani operose e rugose che puliscono la verdura, che impastano la pizza, che disegnano su un foglio o su una tovaglia o su una tavoletta grafica (ebbene sì! Al computer! A 90 anni!), Nonna è la sua cucina (“mmmmh, che buono questo mangereccio!”) è il polpettone al sugo della festa. 
Nonna è un LP di Julio Iglesias.
Nonna Anna è indignazione difronte ai potenti e ai subdoli. 
Nonna Anna è un concentrato di bellezza, dignità ed edonismo. 
Nonna Anna è femminismo e determinazione. 
Nonna è un esempio per tutti.  

Mi manchi Nonna. 
Se riesco, domani questo pezzo lo leggerò in chiesa. 
Il prete mi ha chiesto di leggere, lui sperava in un brano religioso. 
Sai che non fa per me… ma leggerò questo per te.
O magari un estratto 🙂

Ciao Nonna, che portento che sei! ❤ 

4 pensieri riguardo “Nonna Anna

  1. Alla fine si scopre, chi ha fatto le cose davvero importanti e chi ci ha davvero insegnato qualcosa. Quelli come tua nonna. Così diversa eppure così uguale alla mia.
    Un abbraccio forte, a te e a lei.

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