Chissà perché è tutta la sera che non riesco a togliermi una canzone dalla testa, essì che a me lui non piace.
Poi leggo un post sulla splendida pagina Fb Sapore Di Male.

Ah-Ah! Che ridere.
Intanto sto in loop. Il loop è la mia condizione ideale, c’ho mandato al manicomio vicini e parenti. Ore e ore in rewind-play-stop-rewind. Lo faccio dagli anni ’90 e no… non me ne pento neanche un po’. Però lo faccio ogni volta con un brano diverso! Sia messo agli atti.
Ma stasera niente bilancia, niente pronostici, niente aspettative.
Dicono che se non ti fai aspettative vivi meglio perché tutto ciò che avverrà andrà bene.
Insomma un po’ come non aver gusto e mangiare merda pensando: “Be’, dai, almeno sto mangiando”. A me suona così.
Non riesco a focalizzare l’anno che è appena stato, se non l’ultimo periodo. Forse perché a maggio mi si è interrotto il battito di cuore (Nonna, come stai? Mi manchi tanto, quando passi da qui?) o forse perché è stato un anno di pandemia a singhiozzi e ne siamo tutti affranti. Però gli ultimi mesi li focalizzo un po’. Almeno per qualcosa.
Amisci, lavoro, abbracci, baci, burro, mi fate bullismo, Madrid, letterine, biblioteca, storie, origami, orecchini, gatti, speranza, confidenze, teatro, balletto, video, foto, telefonate, occhi negli occhi, dolori. E qualcos’altro.
Tutto questo vale la pena d’esser vissuto.
Quantomeno perché io quest’anno ho avuto modo di parlare per un’ultima volta con Nonna.
E ascoltare i suoi racconti. E ricordarmi i suoi racconti.
Non ve li posso dire, ma… sono storie di volontà, determinazione e fatica. Ma successo.
Sì. Sono storie di successo.
Per cui, anche se mi sono beccata la quarantena a Natale mentre tutta la mia famiglia era insieme sul lago, anche se lo stress mi è giunto al midollo, anche se il mio micio ha fatto un volo da 3 piani e c’ho perso un pezzetto di cuore… ecco, io ce l’ho una storia di successo da fine 2021. Motivo per cui io non ci sparo al 2021.
Perché per 48 ore con la mia famiglia del nord ha senso rischiare. Il prezzo è stato alto, ma la felicità anche.

















Eddai!
Cosa vuoi più di così?!?
Ripeto: a me lui non piace… ma suonava nelle orecchie mentre rientravamo nell’isterica Milano, mentre sprofondavo nel sedile posteriore dell’auto, mentre chiacchieravo con i miei 3 moschettieri, mentre mica lo sapevo che andavamo incontro a un Natale da quarantenati di merda.
Quel momento era splendido. Per quel momento io non ci sparo al 2021.
Sono pronta alla merda che verrà, perché, hey, dai, ne arriverà altra, ne arriva sempre altra, ne è arrivata già un’infinità!
E tu credi davvero che gli auguri di buon 2022 ci salveranno?
Credi davvero che un messaggio cancellerà i nostri peccati? Le nostre paure? I muri che ci siamo inflitti?
Ma davvero?
Davvero non l’hai annusata la felicità lì dietro l’angolo? È rimasta nel cassonetto.
Continua a bussare, vuole un mondo meglio di così, ci vuole pelo sullo stomaco… le regole sono così!
Nel 2021 ho capito che ci vuole coraggio per godersela. Ci vuole un sacco di coraggio.
Be’… io quel giorno, in auto, al rientro, sul sedile posteriore, ne ero pregna.
STUPENDO! Stupendo.
