Non sparire

Quando restiamo a lungo soli
popoliamo il vuoto di fantasmi.

Guy De Maupassant
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Via fantasmi, via. Vi chiama la mamma in fondo alla strada.
Via fantasmi, via. È l’ora del pisolino pomeridiano.
Via fantasmi, via. Bisogna fare i compiti, ora.

A me lo diceva spesso la nonna della mia amichetta quando avevo 7 anni. Correvo a controllare in fondo alla strada: “Mamma, mi hai chiamata?”. “No”, rispondeva lei e allora via veloce nuovamente verso casa della mia amichetta per dire a sua nonna: “No, signora, la mamma non mi ha chiamata!”. Dopo un po’ mamma capì che rompevo le scatole a quella adorabile vecchietta e me lo spiegò a suo modo: “Non vuole che giochi là il pomeriggio”.
Nella mia memoria, mi si spezzò il cuore.
Come no? Come non mi vuole? Perché? Che ho fatto?
Cosa ho che non va? Perché sono sbagliata?

Mica sapevo che ‘ste domande erano destinate a cucirmisi addosso per anni a venire. Ero solo una bambina.
I bambini soffrono, capiscono e rimuginano.
I miei bambini non me li deve toccare nessuno. Mordo. Io sono la loro torre.

Via fantasmi, via. Non succederà mai nulla di male a loro.
Via fantasmi, via. I miei bimbi soffriranno ma ce la faranno.
Via fantasmi, via. La storia non sempre si ripete.

Vorrei fosse vero, che nessun errore del destino si ripetesse…
Io manco la volevo fare la maestra.
Non intendevo sentirmi materna. Io volevo prendermi cura solo di me stessa.
Invece tutto andò a ramengo. Per troppo tempo.
Io volevo solo bestemmiare, ruttare e collezionare fedine penali sporche sputando addosso agli sbirri come solo i veri punk sanno fare. Un piano semplice ma efficace.
Qualcosa è andato storto. Per svariati anni intendo.
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E ora siamo a febbraio. E febbraio è lunghissimo.

Via fantasmi, via.

Dura da 6-7 mesi, non finisce più. Ma chi l’ha chiamato? Non io di certo.

Via fantasmi, via

Ieri era agosto e oggi è febbraio da troppo tempo.

Via fantasmi, via

Già stamane alle 7 credo sia stato svariate settimane fa, per non contare ieri sera… deve esser successo prima di Natale…
Qualcosa non va.
Il calendario segna 26 ma… sciocchezze! Cosa non sta funzionando?
Cosa non quadra rispetto al solito? Eppure io ho etichette per tutto, so catalogare, gestire e metter via.
Alla fine metto sempre via. Tutto va via. Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto.
Invece ‘sto febbraio è un po’ anarchico. Forse per questo mi fa sorridere.
Però sono a rischio perdita e sparizione.
Lo so, sempre contare fino a 1999, quando senti le punte delle orecchie accaldarsi, il fiato corto e quello strano terrore… conta. Fino a 1999. Conta. Maledizione, conta!
Perché lo sai com’è quel trovarsi legata in tanti nodi, un punto in mezzo all’universo e l’universo è Dio: insomma, semplicemente uno schifo. Ecco com’è.

Non sparire, mi ripetono le amiche.
Non sparire, ripete la mia coscienza.
Ma febbraio è così lungo… manca ancora un giorno. Un altro anno.

Se mangio un lato del fungo, tutto torna come prima.
Se mangio l’altro lato, tutto cambia.

Ma io… io, da che lato del fungo mi trovo? E da che lato vorrei trovarmi? Bho. Ma che ne so.
E che ne so di domani.
So solo che Giovanni Truppi è proprio carino e che… via fantasmi, via, dovete andarvene affanculo via.

2 pensieri riguardo “Non sparire

  1. Di non sparire te lo avrò detto un numero indefinito di volte.
    Ma nel caso lasciaci una reliquia grafica, un post permanente, una foto con scritto su “Cazzo guardi?” .
    Insomma fai un po’ come vuoi. Saprai tu.

    "Mi piace"

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