tic-tac tic-tac tic-tac…
Com’era quella frase di Baricco?
Che poi pare che Baricco sia un immenso stronzo, ma quella frase, quella singola frase, vale tutta una carriera…
Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
BOOOM.
E che gli devi dire.
C’ha ragione, c’ha.
Al momento vivo con 2 gatti, la new entry è un gattaccio nero che non copre la sua cacca nella lettiera: un adolescente strafottente. Tragedia.
Al momento seguo un corso di scrittura con scadenze di consegna elaborati di cui mi accorgo sempre un po’ troppo tardi. Super Tragedia!
Al momento ho molte cose sulle quali riflettere. Tragedissima…
Nella serata in cui non va WhatsApp, non va Facebook, non va Instagram e dovrebbe essere la fine del mondo, invece…
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tic-tac tic-tac tic-tac…
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Invece capita che.
Capita e capita.

Capita che a ‘sto mondo dovremmo averci le istruzioni. E invece no.
Capita che io vorrei sempre sapere la cosa giusta da dire: sia contro le persone dalle quali proteggermi, sia – e soprattutto – a favore delle persone che per me sono speciali. Quelle persone che magari sono un po’ perse, proprio come me, o che hanno dovuto subire tanti abbandoni e delusioni e strappi e… e che cazzo.
Non abbiamo mai fatto nulla per meritarci tutto ciò, vero? No.
E allora la sola cosa che io posso è difenderle, proteggerle, amarle. A modo mio e forse il mio modo non è giusto.
O almeno non lo è per loro. Sacrosanta verità.
Be’, capita e capita… che nella serata in cui il mondo pare viversi un secondo lockdown totale, un nuovo blackout esistenziale, ecco che in due ore mi arrivano 8 sms e 10 e-mail. E tutto questo è meraviglioso.
Perché qualsiasi strumento crollerà, noi resteremo per sempre in contatto.
Fosse anche con un piccione viaggiatore.
Lo chiameremo Anacleto.
Non c’è una possibilità di limite alla voglia di confrontarsi e questo è il mio guadagno di stanotte.
Un po’ lo sapevo, certo, ma rifletterci è differente.
È differente perché resto convinta che ogni rapporto abbia un personalissimo tragitto da compiere, e qualsiasi esso sia la cosa più nazista che potremmo farci sarebbe proprio interrompere quel tragitto.
Non sappiamo se i nostri percorsi ci porteranno a una landa desolata innevata di alberi secchi oppure a un guadagno specifico e oggettivo bello come un unicorno dalla chioma arcobaleno. No. Non possiamo saperlo. Io non posso.
Però so che l’Iperuranio sta là, da prima che Platone iniziasse a farsi di droghe pesanti, il mondo delle idee non ce lo toglie nessuno, ricco di tutte quelle ombre in movimento che manco un teatrino orientale…
tic-tac tic-tac tic-tac…
So che la vita è piena di avvenimenti sfuggenti agli schemi noti, so che Zuckerberg stanotte c’ha le ditina tra i suoi riccioli, so che un rapporto su un miliardo non è facilmente narrabile, so che a volte serve tanta cieca e folle pazienza per arrivare a una svolta ma so anche che quella svolta già c’era… dal primo istante.
Da una prima citazione. Da un primo approccio.
E so anche, perfettamente, che tutto ciò non ha alcun senso.
Per voi.
E chissà se ci perderemo per sempre e chissà se saremo i nostri migliori testimoni di nozze e chissà se dopo lunghi silenzi sapremo sempre sotto quale albero aspettarci e là ritrovarci. Chissà se la vita davvero, dopo un minuto oppure anni, ci risponderà.
tic-tac tic-tac tic-tac…
Vorrei sentire sempre tutto quello che mi dici, restare soli e vivere per essere felici.
E tutto ciò forse svanirà domani, o forse non raggiungerà il fine settimana.
Forse non troverà alcun ulteriore evoluzione quotidiana.
Forse si arruginerà.
O, forse, è così Bello che troverà il proprio modo di restare al mondo.
Come quelle piantine che spaccano il cemento.
Come gli sms del 4 ottobre 2021.
tic-tac tic-tac tic-tac…
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Sei grande Vana, e mi fai sempre piangere, un bacione!
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