In questa non sempre emozionante giostra della vita mi ritrovo a pensare che… be’, siamo tutti un po’ coglioni.
Tu, per esempio, che stai a fare per quei poveri disgraziati che stanno scappando dalla guerra?
E, se morissimo tutti domani, cosa stai a fare per te?
E per me?
Per me che fai? Torni qui e ne parliamo prima che sia tutto finito?
Torni qui e facciamo l’amore tutta la notte fingendo non ci sia nulla d’anomalo?
Prima che una bomba ci sorprenda per renderci polvere, vuoi dirmi qualcosa che non so?
Vuoi provarci a dirmi che abbiamo avuto quella sola possibilità che nessun altro ha avuto mai?
Quella che abbiamo cestinato.
Niente, ci rifletto.
Io farei tante cose.
E, in effetti, tante cose le sto facendo.
Io, che guardo i miei bambini e mi chiedo se ci arriveranno mai a 70 anni.
Io, che forse non sono un bell’esempio.
Io, che non ci credo di esser stata creata per procreare.
Io, che mi emoziono per un albo illustrato.
Io, che piango quando scoppia la guerra.
Io.
Io ho paura.
